DI MARTINA E JONATHAN
Siamo da poco tornati da un bellissimo ed incredibile viaggio in Giappone, un viaggio da sempre sognato che ha superato addirittura le nostre aspettative. Un Paese pieno di storia e tradizioni e per tale motivo prima di partire ci siamo voluti assicurare di rispettare al meglio tutte le loro tradizioni e regole precise, che a noi occidentali posso sembrare banali, ma che per loro significano rispetto. In questo articolo vogliamo parlarvi degli Onsen, ovvero le terme tradizionali giapponesi naturali, e i tatuaggi.
A molti di voi potrà sembrare assurdo, ma in Giappone i tatuaggi non sono visti di buon occhio, perché solitamente sono gli appartenenti alla Yakuza (mafia) che hanno dei tatuaggi. Nonostante i numerosi turisti con tatuaggi, che ogni anno visitano il Paese, ancora non sono del tutto tolleranti. In molti luoghi non è permesso entrare e uno di questi luoghi sono appunto gli Onsen. Ma se anche voi come noi, non volete rinunciare a questa esperienza, abbiamo qualche piccolo consiglio per voi.
Prima di tutto vi spieghiamo meglio cosa sono queste terme giapponesi, ossia fonti di acqua calda termale grazie all’attività sismica e vulcanica che gode il Paese. Gli Onsen possono essere all’aperto o al chiuso, private all’interno dei Ryokan (abitazioni e alloggi privati) oppure pubbliche, quelle gestite dal comune. Solitamente sono divisi per sesso, ma si possono trovare anche quelli in comune per famiglie. Prima di immergesi nelle acqua calde termali, occorre compiere il giusto rito, per non risultare maleducati. Sgabelli e bacinelle di acqua sono poste prima delle vasche, occorre quindi lavarsi e sciacquarsi. I veri Onsen, quelli tradizionali, vietano l’uso del costume da bagno e si dovrà lasciare il proprio asciugamano a bordo vasca, dopodiché ci si potrà rilassare e godere il momento.
Personalmente ci sarebbe dispiaciuto non poter provare questa incredibile esperienza e sapevamo che la maggior parte degli Onsen non avrebbe accettato i nostri tatuaggi, così per prevenzione abbiamo cercato una soluzione per coprirli. La ricerca non è stata facile, ci siamo recati negli studio di tatuaggi, in cerca di prodotti coprenti ma con scarsi risultati. I cerotti normali si sarebbero staccati appena saremo entrati in acqua, senza contare che possono risultare sporchi. Lo stesso discorso vale per i ceroni o fondotinta teatrali, il rischio era quello di vedere sciogliere il colore nell’acqua, a meno che non siano resistenti all’acqua. Dopo una lunga ricerca ci siamo imbattuti in un articolo che spiegavano appunto come coprire temporaneamente i tatuaggi, riportando il link del sito dove poter acquistare questi cerotti. Il sito si chiama Hide Ink, e sono cerotti grandi circa 8,5 cm x 13 cm, molto simili ai tatuaggi che usavamo da bambini, dalla durata di qualche giorno. Lo si applica nello stesso modo, si inumidisce un panno e lo si tampona sul cerotto, dopodiché occorre togliere la pellicola protettiva, e il risultato è un rettangolo del colore della pelle. Naturalmente ci sono varie tonalità di colore della pelle, anche se il colore non sarà perfettamente uguale, sarà sempre meglio di avere un tatuaggio in vista. Per una copertura più intensa è possibile anche sormontare più pezzi. La confezione comprende 6 pezzi e puoi scegliere i colori che vuoi, al costo di circa 10,00$. Per rimuoverlo subito occorre strofinare la parte con il cerotto con un batuffolo di cotone e olio.
Dopo la nostra prevenzione possiamo dire che il risultato è stato ottimo, ma per maggior sicurezza potreste optare per degli alloggi o degli onsen più “occidentalizzati”, nel senso che i responsabili sono più tolleranti ai nostri tatuaggi non vietarono l’ingresso. Per le terme più tradizionali, nelle campagne giapponesi, potreste riscontare più problemi. Il nostro ultimo consiglio è quello di chiedere direttamente al ryokan prima della prenotazione, se è assolutamente vietato l’ingresso.
POTREBBE INTERESSARTI
Come ci organizziamo per il viaggio in Giappone
Escursione fuori Tokyo: Kamakura
D’intorni di Tokyo: Hakone, gita in giornata
Itinerario Giappone, la terra del Sol Levante